Vita da formica


Questo piccolo progetto di Storytelling è il breve racconto di una formica e della sua visione del mondo in cui vive. Ho scelto una narrazione in prima persona da parte della formica stessa che ci descrive il suo ambiente e ciò che incontra durante una passeggiata esplorativa in un parco. Le foto sono scattate quindi da punti di ripresa bassi, a livello del terreno, appunto per simulare l'osservazione dal punto di vista della formica. 


Sono Enrica, una giovane e sveglia formica che vive con centinaia di altre amiche in un formicaio attivissimo in certe ore della giornata. Ognuna di noi è indaffarata a fare qualcosa per la comunità, io sono una esploratrice, altre sono delle trasportatrici, altre ancora mantengono efficiente e pulito il nostro formicaio, la nostra piccola grande comunità guidata dalla Regina. 


La nostra società è semplicemente meravigliosa, nessuno riposa, corriamo come delle indiavolate fuori e dentro al formicaio lavorando senza sosta. Io, in qualità di esploratrice, sono più fortunata delle altre: con la scusa di cercare delle zone adatte ad essere colonizzate, vado in giro libera e curiosa, l'espansione della nostra comunità dipende anche da me.

 Anche oggi, come tutte le mattine, esco dal formicaio e vado in giro per il parco in cerca di posti nuovi e utili per noi. Il mio giro inizia sempre da quello che chiamo "il corridoio magico". E' il punto di inizio di ogni mia esplorazione, al posto del cielo c'é un' infinità di foglie di un verde intenso, che mi proteggono dal sole o dalla pioggia.


Essere formica è qualcosa di meraviglioso, gli umani che incontro si lamentano di non avere abbastanza spazio, di essere troppi, di sentirsi stretti. Per noi il mondo è pressoché infinto. Ciò che per un umano è un semplice albero per noi è un grattacielo (come li chiamano loro). Non capiscono, sono soltanto dei superficiali e non si soffermano ad osservare i particolari, la sua maestosità, i solchi nella corteccia che sono il segno del suo vissuto. Pensano soltanto a passare veloci senza guardare, a volte penso che siano loro a comportarsi come le formiche! 


Ogni tanto, durante il percorso, incontro degli strani oggetti che realizzano in mezzo alla natura, dicono per migliorare le loro condizioni vita. 

Certamente gli umani non rispettano il senso estetico che la natura ci insegna, vogliono piegare e adattare i paesaggi a quello che é il loro gusto oppure costruiscono qualcosa perché sono mossi dal senso di utilità di quello che fanno. Ecco quindi che in nome di quello che chiamano "rispetto per l'ecologia", all'improvviso spunta dal terreno una specie di grande torre bruttissima. 


Veramente buffa, ma che sarà mai? Immaginate di avere un formicaio di queste dimensioni? Praticamente indistruttibile!

 Ho visto anche delle strane costruzioni che loro chiamano "panchine" dove gli umani sono obbligati a sedersi anche a piccoli gruppetti, ma molti si siedono soli per non stare vicino agli altri. Ma non sarebbe più bello scegliersi un posto nel prato nella totale libertà come facciamo noi?


Ma ora basta, questo posto non fa per noi, preferisco tornare alla natura, sicuramente troverò qualcosa di meglio di queste stranezze. 

Ecco, ho deciso, questo potrebbe essere un luogo adatto per un nuovo formicaio, lontano dagli umani e le loro innaturali costruzioni. 

Bene, ora che ho trovato quello che cercavo posso tornare al formicaio e parlare con le mie amiche e con la Regina di quello che ho visto. Già vedo metri e metri di sentieri che ospitano una fila unica di formiche nel pieno delle loro attività trasportando ogni genere di materiale utile per la comunità. 

Che magnifica giornata!!!!